Il tantra dello yoga supremo

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    Secondo la scuola Vajryana (scusate se la punteggiatura non è corretta) esisterebbe un metodo per spegnere i venti psichici ed entrare in uno stato meditativo simile alla morte. Io posso dire che ci credo perché stavo per raggiungerlo, ma poi, sembrerà una barzelletta, mia mamma è entrata nella mia camera perché dovevamo uscire. Ora, al di là di quanto possa farmi arrabbiare quella buona anima di mia madre che non è la prima volta che interrompe i miei stadi di assorbimento, volevo sapere se qualcuno sa qualcosa in più riguardo questo stato di coscienza e e se si come riprodurlo. Grazie
     
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    Molti cicli tantrici prevedono delle meditazioni per uno scopo simile. In pratica il testo descrive quello che prova il principio cosciente dall'inizio del processo fino alla rinascita successiva, ci sono tutti i minutissimi dettagli. Ci si mette lì piano piano con un occhio sul manuale e si cerca di riprodurre le sensazioni come vengono descritte. Piano piano si riesce a farle diventare un'esperienza viva. C'è il "solito" esempio di Berzin su come produrre queste sensazioni, immaginando di avere una sete pazzesca e cercando di "vivere" un bicchiere di aranciata evocando forma, profumo, sensazione nella sete. Questa è l'anticamera dell'idea. Con allenamento costante e altri requisiti si dice che al momento della morte si ha così l'abitudine all'intero processo che si riesce a rimanere coscienti almeno fino al "buio totale" che si sperimenta prima di accedere al piano della vacuità.

    Per noi esseri ordinari è inavvertibile, e che sia così lo possiamo constatare tutte le volte che si starnutisce (e anche in situazioni "hot"). Quando si starnutisce, si sperimenta lo stato non concettuale di chiara luce e dura un attimo brevissimo. Sfido chiunque non sia un praticante avanzato del Tantra (e io non sono nemmeno uno wannabe, sto solo riferendo i testi) ad accorgersene.

    Mi sono addentrato un po'; so che i primi stadi sono acquisibili anche relativamente presto, si vedono come delle scintille nel buio e qualche volta credo che prima di addormentarsi sia capitato un po' a tutti. Quelli sono i primi stadi del dissolvimento degli elementi come è chiamato il processo in gergo. Il sonno è esattamente la stessa cosa dei primi stadi della morte, e difatti ci sono le tradizioni degli yoga del sogno che "sfruttano" questo fatto.

    Ora contraddico tutto quel che ho detto poco fa in tag ma mi conforto pensando che non sto inventando niente e sento proprio che sia giusto che lo dica. Queste meditazioni si possono fare dopo un'iniziazione della IV classe del tantra; l'iniziazione agisce a un livello letteralmente fisico e il maestro conferisce tra altre cose una sorta di protezione. A sua volta l'iniziazione presuppone dei requisiti che sono sempre i soliti tre (rinuncia al samsara, comprensione della vacuità e mente di bodhicitta) il cui "grado" è fisssato di volta in volta dal maestro che lo decide in base al karma dei discepoli. Viene detto che fare queste cose senza guida e iniziazione porta alla pazzia e altre conseguenze negative. Non si tratta di una punizione per aver fatto le cose senza permesso ma del fatto che dicevo sopra, manca la protezione del maestro riguardo ai possibili squilibri dei venti interni e altro. Non prenderla quindi come un fatto morale, nel Tantra moltissimo avviene a livello fisico. Tanto è vero che gli umani degli altri tre continenti se anche avessero il Dharma non potrebbero conoscere il Tantra perché nella loro costituzione fisica non ci sono le nadi e le gocce, eccetera. E' solo una questione del mondo fisico anche se al momento a noi inaccessibile. Solo noi del continente meridionale possiamo avere accesso agli insegnamenti del Tantra perché la nostra è la sola forma fisica in tutto il samsara che ne consente la pratica.
     
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    Se vuoi approfondire c'è "l'Unione di beatitudine e vacuità" del Dalai Lama; è una specie di introduzione divulgativa ma senza sconti all'intero apparato del Tantra buddhista. Dato che del Tantra si è detto di tutto il DL ha ordinato di pubblicare tutti i testi e le sadhane, proprio tutto. Tanto i testi si difendono da sé: senza il commentario "live" del maestro, al massimo (e non è comunque poco) possono essere studiati come un tema di storia delle religioni.

    Un altro testo interessante è la prefazione del prof. Filippani Ronconi alla sua traduzione del Tantra di Guhyasamaja peraltro il mio ciclo preferito. Si possono desumere diverse cose e hai un punto di vista di un maestro occidentale anche se non credo sia stato un praticante.

    Nello spirito della scelta del DL sono testi a tutti gli effetti pubblici la cui lettura delle due può solo essere utile per stabilire una connessione col Tantra, magari nella stessa vita, chi sa.
     
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    Non è che mi affascini il Tantra tout court, quanto gli Stati di coscienza che può produrre. Comunque grazie per le imbeccate, vedrò di darci una letta se ho tempo
     
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    QUOTE (Levaier @ 10/1/2023, 07:09 PM) 
    Non è che mi affascini il Tantra tout court, quanto gli Stati di coscienza che può produrre. Comunque grazie per le imbeccate, vedrò di darci una letta se ho tempo

    Se è per questo puoi produrne anche di più "piacevoli" con shamata e i quattro assorbimenti, l'unica se posso permettermi è magari prima di inizare la sessione di meditazione dire a sé stessi che si spera che fare queste cose possa tenere vicino al Dharma e che le abilità di meditazione diventino strumento di liberazione dal samsara. Poi se hai il movente di bodhicitta tanto meglio secondo tradizione.

    Il rischio di non generare la motivazione corretta, sempre stando ai testi, è quello di creare le cause per rinascere nel mondo del senza-forma a cui segue sempre inevitabilmente una rinascita infernale. Ovviamente non so se sia vero e se è vero nessuno di noi ha ricordo delle infinite volte in cui questo è/sarebbe successo; come sempre mi limito a riferire quello che credo di aver capito.

    Ovviamente è sufficiente la motivazione intellettuale, anche non molto sentita. Non nasciamo santi altruisti e chi lo è lo è diventato a partire da situazioni di vita simili alle nostre. In qualche momento l'essere che è stato ha recitato la formula della motivazione così, a pappardella, ma comunque ha creato una causa karmica positiva.

    Già gli assorbimenti dal IV stato di Shamata in poi dovrebbero corrispondere a stati mentali del tutto soddisfacenti e se si è fissata la motivazione prima di ogni sessione non hanno i rischi del Tantra dato che non toccano la fisiologia sottile.
     
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    Io non posso praticare samatha, l’ho fatto per tre anni e ne ho ricavato solo scocciature. Sono una di quelle persone a cui la meditazione fa male, credo.

    Certo mi piacerebbe ricominciare a farla, ma mi crea problemi che ti posso dire.
     
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    Allora non so, una possibilità è vedere se c'è qualche maestro che possa trasmetterti il lignaggio dello yoga del sogno. Per quanto ne posso dire ha delle somiglianze con quello che mi pare interessarti e ho sempre avuto l'impressione che sia una specie di via di mezzo tra Sutra e Tantra. Potrebbe darsi che esistano dei lignaggi "aperti" di qualche yoga del sogno e la trasmissione di un maestro che abbia il lignaggio ti possa tenere al sicuro. Se ricordo bene sei a Milano e forse c'è qualche maestro non troppo lontano. Gli spieghi tutto e potrebbe darti delle risposte soddisfacenti.
     
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    QUOTE (Levaier @ 1/10/2023, 18:08) 
    Secondo la scuola Vajryana (scusate se la punteggiatura non è corretta) esisterebbe un metodo per spegnere i venti psichici ed entrare in uno stato meditativo simile alla morte. Io posso dire che ci credo perché stavo per raggiungerlo, ma poi, sembrerà una barzelletta, mia mamma è entrata nella mia camera perché dovevamo uscire. Ora, al di là di quanto possa farmi arrabbiare quella buona anima di mia madre che non è la prima volta che interrompe i miei stadi di assorbimento, volevo sapere se qualcuno sa qualcosa in più riguardo questo stato di coscienza e e se si come riprodurlo. Grazie

    ciao Leavier, buon giorno

    a intuito (anche perche' oltre, a preparazione, non posso andare), sono in linea di massima d'accordo con quanto ha gia' espresso swami

    per quel che puo' valere la mia opinione, la direzione che indichi, sento che vada intrapresa solo sotto la direzione di un Maestro altrimenti e' facilissimo che si va a finire a nulla, se non a qualche cosa di addirittura sgradevole

    in altre parole non mi appare di primo acchito come una cosa cosa da praticare alla 'do it yourself', 'fai da te' (approccio in cui, per altro, sono un abitue' ed inveterato nonche' incosciente affezionato :D )

    per fare quelle cose secondo me e da ignorante, semplicemente a percezione, e' necessario sapere esattamente cosa si sta facendo ed avere una chiara ed introiettata cornice del contesto nel quale si sta praticando l'esercizio che puo' essere offerta solo da qualcuno che sa esattamente il fatto suo

    nonostante mi sia riuscito in passato sempre abbastanza semplice fare certi tipi di esperienze un filo border line a volte piacevoli e a volte meno, oggi trovo assolutamente piu' "rotonda" la meditazione nuda e cruda samatha e vippasana

    ma chiaramente il nostro percorso umano e' strettamente individuale e cio' che va bene per uno puo' essere controproducente per un altro

    pertanto penso che se constati che, diciamo, i 'fondamentali' non servono o sono addirittura molesti per te in questo momento, mentre ti affascinano alcune pratiche particolari, a mio umile avviso, potresti provare a cercare qualcuno che, nell'ambito specifico, abbia una provata e riconosciuta competenza

    i miei due centesimi
     
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    Francesco come dicevo a Swami il mio è più un interesse accademico che neanche reale
     
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