Occidentali's Karma.

Io non mi definisco un "tradizionalista", ma più un possibilista. Io non credo con fede cieca in questioni come la rinascita, ma la (almeno quest'ultima) la trovo una possibilità, una possibilità che mi pare coerente con la natura dei fenomeni, per quel poco che riesco a percepire. Dopotutto, anche la visione modernista occidentale è solo una possibilità d'interpretazione, dato che nessuno di noi è ancora morto.

Usare la parabola della freccia in questo senso mi sembra che contrasti con le stesse intenzioni del Buddha, che trattò eccome anche di questioni metafisiche.

Un po' in tutto il canone.

Penso che questa discussione sia abbastanza inutile proseguirla, è come continuare a tirare palline a un muro di gomma.

Credi pure quello che vuoi.

Il Canone te lo puoi leggere da solo, non hai bisogno che io perda il mio tempo a citartelo inutilmente, perché sappiamo entrambi che sarebbe inutile.

Quanto stimo Linji, mi sembra che fu lui a dire :"L'uomo più nobile di tutti è colui che non ha nulla da fare", e uno scansa fatiche come me non può che essere d'accordo; sulla questione del tread e del suo sviluppo vorrei aggiungere il mio contributo.
Premessa, non sono nuovo al buddhismo, né a livello di testi letti né a livello pratico,e nonostante ciò sono giunto alla conclusione di essere profondamente ignorante, poiché l'unica cosa certa che posso dire è che sono vivo finché sento il respiro, quando non lo sentirò più sarò sicuro di essere morto. Nirvana, samsara, stati profondi, karma, rinascita e chi più ne ha più ne metta, non posso dire assolutamente nulla; con un pezzo di legno posso dare legnate e se beccassi qualcuno sulla testa gli uscirebbe un bel bernoccolo ( o peggio), anche se l'altro affermasse che il legno non esiste il risultato non cambierebbe. Al contrario il karma, rinascita etc. non hanno un riscontro così palese.
E niente, questo pensiero vuole essere uno spunto di riflessione , né più né meno. Considera che non mi definisco buddhista ma praticante degli insegnamenti del Buddha storico e dei vari maestri Zen, poiché le ultime parole del Buddha non furono "Seguite il mio verbo", ma "Siate un isola (o una lanterna) per voi stessi". Buona serata!

Cos'è lo tzu jan? Scusami se te lo chiedo, probabilmente è la prima volta che lo sento (se non è troppo disturbo ovviamente).

Sì! Può sembrare assurdo, e lo è, ma effettivamente non ho preso nessun precetto, né mi sono mai avvicinato ad un reale maestro buddhista (intendendo con maestro che detiene un lignaggio), sarebbe una falsità per me affermare di essere buddhista, almeno nel cristianesimo ho il battesimo e la cresima . Ovviamente non è questa la principale ragione, effettivamente penso che dire di essere buddhista ad una persona incentrerebbe la questione sul fatte che non sono, per esempio, cattolico o quant altro, mentre dire che pratico buddhismo potrebbe (non è detto) portarla a domandarmi in cosa consiste questa pratica, e quindi alimenterei la sua curiosità su un argomento non divisivo.

Detto questo (che probabilmente non frega un cazzo a nessuno), il tuo commento mi ha fatto sorridere e mi sembrava giusto risponderti in questo modo e ringraziarti di ciò. Di nuovo buona serata compà!(songo r'a campania!)

vaste e maestose, le montagne abbracciano la tua ombra
ampi e profondi, i fiumi ospitano la tua voce,

così lo avrebbe ben definito il grande poeta t'ao ch'ien.
molto semplicisticamente si può dire che sia la nostra identificazione con la natura e i suoi cicli. tzu jan significa ciò che traspare spontaneamente, di per sé, senza imposizione arrogante o richiesta di interpretazione soggettiva.
da qui l'adozione di uno stile di vita basato sulla tranquillità, la semplicità, il godimento della natura, la lontananza dalle frenesie mondane... e anche sulla pigrizia!
nello tzu jan questo tipo d'indolenza diventa quasi una sorta di godimento meditativo, uno stato in cui la vita quotidiana stessa diventa l'essenza della pratica spirituale.
se ne potrebbe parlare ancora a lungo... ma più che discuterne, lo tzu jan bisognerebbe oziosamente viverlo!

magari non ci ho capito una beneamata ceppola ma lo trovo bello

a mio modestissimo avviso e da parte di una persona fondamentalmente ignorante sulla tradizione buddhista di qualunque latitudine (pertanto si tratta di un ignoranza gioiosamente e universalmente ecumenica ), la vita quotidiana e' "l'essenza della pratica spirituale". per lo meno parlo per me

se non potessi osservare la ricezione degli stimoli esterni derivanti dai sensi

se non potessi osservare il continuo pensare a una manica di stronzate che favoleggio e che a partire da sensazioni definiscono delle interpretazioni per risolversi in una 'narrazione' adattiva volta a preservare ed alimentare un presupposto "io" finalizzato a perpetrare un altrettanto presupposto modello di benessere individuale appreso

se non potessi osservare che passo tutto il pacchetto di stimoli direttamente, modello riflesso condizionato, a "Mr. Stomaco" (in realta' sospetto, ma senza troppi sospetti alla fin fine essere quello che in alcune tradizioni chiamano 'manipura')

che, come fosse il "signor wolf" di pulp fiction, e' particolarmente efficace nel 'risolvere problemi' aka gestire l'energia

e da l'impulso automatico che, sulla base delle indicazioni di 'Mrs. Testa' (che a sto punto sara' forse quella che alcuni chiamano 'ajina'... nomi bizzarri, non c'e' dubbio) determina qual'e' la misura "esatta" dell'energia necessaria per reagire allo stimolo in modo preciso per mantenere il sistema in equilibrio

che castello affascinante...

ma a questo punto se non ci fosse la 'vita quotidiana', auspicabilmente osservata da sopra la testa

che cosa altro mai rimarrebbe da osservare..?