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Buongiorno. Qualcuno conosce un sito web dove spiegato in modo dettagliato il DUDRA ?
Grazie per le risposte.. -
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Lemure archivista ex fiancheggiatore del Dharma
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Forse trovi qualcosa sul sito di Berzin. La parola chiave con cui dalle nostre parti è conosciuto il dü.dra è "collected topics" e con quello esce già un po' di materiale in rete, credo un po' più che con "dudra".
Per quanto riguarda me, è un settore dell'epistemologia-filosofia-logica indo-buddhista veramente complesso, un ginepraio; per ogni scuola tre o quattro termini pivotali sono definiti in modo diverso e penso che troverei impossibile studiare da uno schermo. Invece ho trovato molto utili due libri ma dato che chiedi siti non vedo perché dare una risposta che non solo non c'entra niente ma può essere inutile per te. Magari impari meglio da un sito, a differenza di me. Su questo soggetto mi è risultato impossibile perché per me quando qualcosa è più complessa di "elementare" è più facile costruire la rete di rimandi coi postit piuttosto che con i link.
Come diceva qualcuno "la ringrazio per la domanda perché bla bla bla" (non specifico il motivo per non aizzare la guerra istantaneisti-intuitivi vs. dotti-sempe-col-naso-sui-libri). -
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ti ringrazio per la risposta... è già qualcosa...
comunque anche il titolo di libri va benissimo. C'è pochissimo materiale sia in rete che nelle librerie e l'argomento trattato invece è estremamente importante per capire il buddiusmo.. -
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Lemure archivista ex fiancheggiatore del Dharma
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ti ringrazio per la risposta... è già qualcosa...
comunque anche il titolo di libri va benissimo. C'è pochissimo materiale sia in rete che nelle librerie e l'argomento trattato invece è estremamente importante per capire il buddiusmo.
Eccoli qua:
www.amazon.it/gp/product/1559394218?psc=1
www.amazon.it/Scienza-filosofia-cl...i/dp/8834018540
Entrambi contengono buona parte dei collected topics e, in particolare in quello di Perdue, quello che non c'è esplicitamente passa comunque attraverso le parole. E' un capolavoro, scritto anche con un occhio all'aspetto umano dello studio, della relazione tra maestro e discepolo; ci sono anche le sue digressioni su come gli studenti recepivano la materia e quanto fossero contenti di averla studiata. Forse saranno minuzie rispetto al tema ma per me contano molto. Il secondo è straordinario per altri motivi, ci ho trovato una marea di cose che non pensavo nemmeno esistessero. In particolare non avevo mai capito perché la contropervasione nel sillogismo è una richiesta epistemologica e non logica, e finalmente lì è spiegato bene. Ma è una delle centomila cose belle che ci sono.
Poi direi questi:
www.amazon.it/gp/product/079143740X?psc=1
www.amazon.it/Tibetan-Logic-Katherine-Rogers/dp/1559393157
Che sono decisamente facoltativi, almeno per il mio approccio alle cose. Il primo lo trovo utile perché per quanto rispettosi, i tibetani sono intervenuti nell'argomento e hanno organizzato diverse cose in modo differente. Leggerlo mi dà una sensazione di freschezza, come di aver tolto un po' di polvere da un oggetto. Il secondo, tibetan logic, va molto a fondo e l'ho trovato carente sul tema della contropervasione che invece è spiegato meravigliosamente in quello citato sopra. Ha un approccio che mi sembra veramente strano anche se non so dire perché e non lo intendo in senso negativo. Mi sembra uno di quei libri che in un caso su 20 possono aprire prospettive laddove altri testi non sono riusciti.
Stranamente aggiungerei questo:
www.amazon.it/Breve-storia-dellont...o/dp/884305712X
Che è roba di casa nostra e non riguarda i collected topics. Ma lo sto trovando utile anche nell'ottica della filosofia buddhista perché ho "scoperto" quanto possano essere diverse le risposte agli stessi problemi. Saprai sicuramente che la scuola Sautrantika accetta tra i "veramente esistenti" praticamente tutto quanto accettato dai Vaibashika ma ci aggiunge (sempreché abbia capito bene) le immagini generiche mentali. Ho trovato sorprendente scoprire che un filosofo europeo, Meinong si è posto più o meno gli stessi problemi anche se ovviamente non certo in chiave buddhista. E prima di lui il problema dello statuto ontologico c'è in Aristotele e nello stoicismo. Ovviamente una persona minimamente addentro alla filosofia troverà il contenuto di questo libro del tutto familiare ma almeno a me sta facendo quello splendido effetto simile a guardare una scultura girandoci attorno e non solo da un punto di vista fisso. Non ho bisogno di dire che le somiglianze sono superficiali e volerle cogliere è solo un ausilio all'apprendimento; iniziare a gettare ponti e minestroni è sempre un pasticcio garantito. Sono due mondi che hanno proceduto indipendentemente, per motivi e finalità incompatibili.
Tutto quanto sopra non è una recensione e a maggior ragione non è un consiglio bibilografico. I libri che ho citato li sto leggendo e portando avanti insieme, non sono una cima, quindi potrebbero anche essere molto carenti senza che io me ne accorga. E' solo quello che porterei nell'isola deserta e vale per me.
L'elenco è in ordine di soggettiva importanza, già nel primo, quello di Perdue, c'è di fatto tutto.
Edited by swami chandraramabubu sfigananda - 1/22/2024, 08:57 PM.