Gli elettroni e gli dèi

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    Lemure archivista ex fiancheggiatore del Dharma

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    Ciao forum

    Ispirato dalle recenti discussioni nei topic e in tag apro un fork sul tema "cosa davvero sono gli dèi?" Premetto che questo che ho finito con lo scrivere è di quei post che un po' mi imbarazzano: non mi piacciono i minestroni tra cose immiscibili e ciascuna disciplina deve essere trattata con i propri strumenti (ed è per questo che ho scelto la sezione OT, mi pare quella appropriata). Però mi pare che la scienza della civiltà europea abbia pronta una serie di concetti che potrebbero gettare un ponte. Ma attenzione, non una serie di corrispondenze più o meno strette tra termini che si vorrebbero omologhi bensì una semplice immagine mentale, una struttura concettuale che potrebbe avere una qualche utilità. E poi sono stato anche gentilmente evocato per dire cosa ne pensassi e provo a raccogliere la sfida di dare una risposta se non convincente almeno non assurda.

    Cosa sia l'elettrone lo sappiamo, è quell'ente fisico che scorre nei cavi, la banale corrente elettrica. Chi ricorda i vecchi TV con il tubo catodico li ha visti se pure indirettamente (perché quello che vediamo sono i fotoni). Un fascio di elettroni viene sparato sullo schermo, spostato e acceso e spento, colpisce una superficie opportunamente trattata dietro il vetro, producendo così le zone di luci e ombre delle immagini. Ma ovviamente gli elettroni sono anche negli atomi e stanno in qualche modo attorno al nucleo atomico.

    Esperimenti ripetuti, incrociati con altri e confrontati con un edificio concettuale talmente vasto che è impossibile che ci siano errori, ci hanno detto quanto segue:

    1) L'elettrone non ha una dimensione fisica. Ovvero non si può pensare come una sferetta con un suo diametro perché è solo una specie di "nuvoletta" carica che non ha un confine definito che se avesse potrebbe essere misurato e così definire la sua estensione spaziale.

    2) Ciononostante ha un momento magnetico e per i nostri sensi, quello che ha un momento magnetico deve essere un corpo esteso. In soldoni, una trottolina carica che ruota intorno al proprio asse. Un oggetto non esteso non potrebbe avere momento magnetico ma l'elettrone ce l'ha.

    3) Per quanto ne sappiamo è "infinitamente semplice"; non ha una struttura interna o parti che siano.

    Come è possibile che qualcosa che è dimostrato non avere estensione ha (altrettanto inconfutabilmente dimostrato) una proprietà che per il nostro apparato sensi+mente/coscienza può avere solo un corpo esteso? Facile: non solo è possibile ma è anche realmente così, e senza ombra di dubbio. L'unica alternativa che resta è che siamo noi inadatti a percepirlo nella sua totalità.

    Queste sue caratteristiche rendono impossibile, proprio per come siamo fatti, poter concepire mentalmente un elettrone. Questo perché siamo troppo grandi per il mondo microscopico, e la nostra immagine del mondo è costruita su quello che viene prodotto dall'interazione di molti sistemi talmente piccoli che non abbiamo modo di farcene un'immagine mentale.

    Ma anche così, l'elettrone esiste. Di volta in volta si sceglie la descrizione fisico-matematica adatta alla circostanza in cui l'elettrone ha un ruolo e applicando la teoria si possono predire risultati, che è la prova definitiva che la teoria è corretta.

    Anche io appassionato di robe orientali da una vita, mi sono sempre chiesto se gli dèi esistano realmente "lì fuori", se invece siano solo costruzioni mentali, oppure manifestazioni di archetipi che riflettono il funzionamento della mente in relazione al mondo esterno o chi sa cos'altro ancora. L'ha già detto Destiny e altri si sono (a mio parere correttamente) accodati proponendo altre letture: non vedo motivo del perché tutte le spiegazioni non patentemente assurde, peraltro a mia memoria fin qui non proposte sul forum, non possano coesistere, eventualmente escludendone qualcuna o scoprendone qualcun'altra se mai questo argomento ricadrà entro l'ambito di indagine scientifica. Così come quello specifico aspetto dell'elettrone si rivela predispondendogli un contesto in cui può manifestarsi, allo stesso modo non potrebbe darsi che vuoi per karma, cultura, disposizioni mentali e altro, questi enti-dèi entrino in relazione con la mente in modi differenti a seconda del contesto che si crea? E che non appaiano ma siano proprio quello che si esperisce?

    Ecco, la scienza ci dà un esempio inconfutabilmente reale di convivenza di proprietà incompatibili e completamente inaccessibili al nostro apparato sensoriale. Ma l'esperimento - che altro non è che la realizzazione fisica della struttura matematica sottostante - rivela di volta in volta uno o più degli aspetti. Immagino gli dèi corrispondere in qualche modo alla struttura matematica, che di volta in volta viene specializzata e istanziata nella specifica disposizione degli apparati per interagire in modo osservabile con la specifica proprietà che si vuole studiare.

    Si potrebbe fare un altro esempio, che mi pare stia in qualche libro un po' new age, ovvero pensare le divinità come una metaforica scultura di cui possiamo vedere un solo lato per volta girandoci attorno. La nostra visione dualistica corrisponde al fatto di non poter vedere contemporaneamente tutti i lati. Appunto, per quanto secondo me suggestivo, questo esempio si potrebbe proporre e con un qualche valore di espediente. Ma penso di aver illustrato (non "dimostrato") che ce n'è uno molto migliore. La fisica ha un grado di oggettività appena inferiore alla matematica, e che l'elettrone si comporti in modo "assurdo" è dimostrato oltre ogni dubbio.

    Non potrebbe essere così ma è così, e ci appare assurdo solo perché i nostri sensi non sono costruiti per esperire l'elettone nella sua realtà e in modo olistico, con tutti gli aspetti contemporaneamente accessibili alla mente. Possiamo sceglierne solo alcuni tra tutti. Ricorda niente su quello che si diceva altrove sullo status di realtà degli dèi? Per questo, secondo me, la meno peggiore suggestione per formarci un'idea intuitiva della questione è appunto, la metafora fisica.

    Edited by swami chandraramabubu sfigananda - 3/15/2024, 12:36 PM
     
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    Bravo, bella metafora!
     
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    Infatti l questione mi faceva venire in mente il "dualismo onda particella". ;) Grazie Swami
     
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    QUOTE (Ohm2017 @ 3/15/2024, 04:39 PM) 
    Infatti l questione mi faceva venire in mente il "dualismo onda particella". ;) Grazie Swami

    Me ne sono tenuto lontano per un motivo, ovvero che se considerato più a fondo non funziona in questo caso.

    Un esempio per capire il problema è l'esperimento della doppia fenditura. Oggi siamo in grado di sparare una particella per volta e vedere cosa succede. Arrivata alla coppia di fenditure la particella va a quella di dx o di sx con una certa probabilità determinata dalla meccanica quantistica. Se ne sparassimo solo una vedremmo che ha colpito lo schermo da una parte o dall'altra. Ma se sono estremamente numerose formano un disegno che è esattamente quello che si formerebbe ammettendo un comportamento ondulatorio. Per questo motivo non ci sono due o più proprietà della particella che ai nostri sensi sono incompatibili tra loro. Succede una cosa diversa ovvero che il comportamento ondulatorio "emerge" come il comportamento di numerose particelle e quindi possiamo vederlo solo come un differente punto di vista.

    In effetti era sensato parlare di dualismo onda-particella quando questi esperimenti non si sapevano fare. Oggi che possiamo sparare una particella alla volta e vedere dove va a finire, questa apparente incompatibilità sparisce.

    Ma l'elettrone al momento resiste a qualsiasi tipo di indagine che possa sfociare in una teoria generale. Ovvero, tale che si riduce all'una o all'altra proprietà come comportamenti limite.
     
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    CITAZIONE (swami chandraramabubu sfigananda @ 15/3/2024, 16:58) 
    CITAZIONE (Ohm2017 @ 3/15/2024, 04:39 PM) 
    Infatti l questione mi faceva venire in mente il "dualismo onda particella". ;) Grazie Swami

    Me ne sono tenuto lontano per un motivo, ovvero che se considerato più a fondo non funziona in questo caso.

    Un esempio per capire il problema è l'esperimento della doppia fenditura. Oggi siamo in grado di sparare una particella per volta e vedere cosa succede. Arrivata alla coppia di fenditure la particella va a quella di dx o di sx con una certa probabilità determinata dalla meccanica quantistica. Se ne sparassimo solo una vedremmo che ha colpito lo schermo da una parte o dall'altra. Ma se sono estremamente numerose formano un disegno che è esattamente quello che si formerebbe ammettendo un comportamento ondulatorio. Per questo motivo non ci sono due o più proprietà della particella che ai nostri sensi sono incompatibili tra loro. Succede una cosa diversa ovvero che il comportamento ondulatorio "emerge" come il comportamento di numerose particelle e quindi possiamo vederlo solo come un differente punto di vista.

    In effetti era sensato parlare di dualismo onda-particella quando questi esperimenti non si sapevano fare. Oggi che possiamo sparare una particella alla volta e vedere dove va a finire, questa apparente incompatibilità sparisce.

    Ma l'elettrone al momento resiste a qualsiasi tipo di indagine che possa sfociare in una teoria generale. Ovvero, tale che si riduce all'una o all'altra proprietà come comportamenti limite.

    Ti propongo il fenomeno della sonoluminescenza:
    www.youtube.com/shorts/bubUYvIdWZU

    Reazione di vuoto quantistica:
    Questa teoria è radicalmente differente da tutte le altre. Claudia Eberlein suppone che la sonoluminescenza possa essere un fenomeno di vuoto quantistico. La teoria è ispirata da un'idea di Julian Schwinger, per il quale la sonoluminescenza è un fenomeno analogo all'effetto Casimir dinamico, nel senso che le fluttuazioni di punto-zero del campo elettromagnetico potrebbero trovarsi all'origine della radiazione osservata. L'effetto Unruh, che discende dal primo, è, però, più strettamente legato alla sonoluminescenza: ben noto in teoria di campo, nella sua formulazione originale afferma che uno specchio che si muove nel vuoto di moto uniformemente accelerato emette fotoni con una distribuzione spettrale simile alla radiazione di corpo nero. Il fenomeno è più generale di quanto qui descritto e in particolare non ristretto agli specchi ideali. Questo tipo di radiazione può essere generata anche da un dielettrico in movimento. La sonoluminescenza potrebbe essere identificata come manifestazione della radiazione di vuoto quantistica. Quando la bolla smette di collassare, la sua superficie accelera ad oltre 1011g ed è questa forte accelerazione a rendere l'effetto non trascurabile. La radiazione quindi sarebbe emessa dalla superficie della bolla: anche se le emissioni di dipolo osservate sembrano contraddire ciò, queste assumono una simmetria sferica, che non è, comunque, richiesta da questa teoria.
    https://it.wikipedia.org/wiki/Sonoluminescenza
     
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