dalle lettere di san maestro Ta hui ai suoi apostoli

Posted on 29/3/2024, 12:20

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piccolo haijin

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non c'è mai stato niente da insegnare alle persone, solo persone che hanno saputo indicare la strada ad altre persone.
un antico disse:
"ottenere qualche risultato è il guaito dello sciacallo; non ottenerne è il ruggito del leone”.
il Buddha era uno che aveva padroneggiato il sapersi adattare a tutto: nel corso di quarantanove anni, in più di trecentosessanta assemblee in cui insegnava il Dharma, guidava le persone secondo le loro rispettive facoltà. così predicava con una sola voce attraverso tutti i regni, mentre gli esseri senzienti ottenevano ciascuno i propri benefici secondo la loro specie.
come dice il verso:
"una folata di vento dall’est, e le miriadi di erbe tutte si piegano": il Dharma predicato dal
dal Buddha era proprio così.
se avesse avuto l'intento di creare beneficio in tutti i regni, allora avrebbe predicato il Dharma egoisticamente.
voler far sì che miriadi di esseri ottengano la liberazione secondo la loro specie non è forse impossibile? non hai letto quando Shariputra, durante l'assemblea in cui fu predicata la Perfezione della Saggezza chiese a Manjusri:
"dunque non tutti i Buddha e i Tathagata si risvegliano nel regno della verità?".
"no, Shariputra", rispose Manjusri, "nemmeno i Buddha possono farlo: come potrebbero esserci Buddha che si risvegliano nel regno della verità? e anche se il regno della verità potesse essere raggiunto, come potrebbe essere realizzato dai Buddha?"
hai visto come quei due uomini si confrontarono senza mai mettersi fissazioni in testa?
tutti i Buddha e tutti gli antichi maestri si comportarono così per aiutare le persone.
solo i successivi discendenti persero l'essenza dell'insegnamento, creando ognuno una propria scuola e poi le varie sette, inventandosi fantasticherie e cose fuorvianti

(dalla lettera di Ta hui a Hsu Shou-yuan)

p. s. il titolo del topic è volutamente nonbuddhista! :lol: