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.Ciao Sun,
sto ancora qui, a volte si rivede anche chi muore.
Avevo riletto il tuo ultimo msg del 2019:
Chi non muore si rivede, e io mi sono rivisto questa mattino nello specchio.
Personalmente ho smesso di fare streptease spirituali e sono alla terza volta che faccio i preliminari. La prima mi fermai a metà, la seconda arrivai allo Yidam, la terza, finalmente ho compreso. Preziosita del corpo umano, impermanenza, karma, sofferenza.
Papà e Mamma nella loro vecchiaia, malattia e sofferenza mi hanno mostrato il senso di questo straordinario insegnamento e il mio cuore si è aperto. Il pirla che ero è sempre qui, ma non mi percepisco più nella testa bensi nel cuore.
Con questo la rabbia era quasi scomparsa, ora c'è n'è una nuova che albeggia (per quello ho citato la storiella dei lupi nel 3d della valle e ho iniziato a tradurre i libri sullo Zen militarista, la deriva è sempre in agguato).
I famosi preliminari, per quanto mi riguarda, si sono rivelati, per me, come la chiave che apre tutte le porte. (o quasi).
Considero che siamo sempre occidentali, con una forma mentis diversa da quella degli orientali, e questo ripetere meditazioni e pratiche per anni, mi ha permesso (forse) di comprendere il valore di insegnamenti che per loro appaiono semplici. Appaiono, perché alla prova dei fatti, dell'esperienza, non lo sono nemmeno per loro. La meditazione, la riflessione, ma anche la lettura e l'ascolto di saggi, (anche non-buddhisti) porta a riempire le lacune dei pensieri e a silenziare la mente. Più sai, e se non ti attacchi al solo sapere, più calmi i pensieri e meno hai bisogno di sapere. Alla fine la frase 'più sai e meno sai' non è per niente banale. Infondo, a meno che non si voglia percorrere un Sentiero fatto di Ydham viventi, la sola luce interiore che nasce dal semplice praticare l'osservazione-senza-l'osservatore porta a vivere una vita pienamente soddisfacente dal punto di vista spirituale. -
.Ciao Pietro fa veramente piacere rivederti. Come stai?
Ciao Yoga,
tutto bene, grazie. -
.Un buon modo di offrirsi agli altri.
Un buon modo per fare esperienze positive.
Buon lavoro.
Ciao, chi non more si rivede.
Avevo visto un tuo messaggio in chat, una tua citazione copiata e incollata ma era rimasta la firma, qualcuno ti deve aver citato.
Come stai?
Ciao Sun,
sto ancora qui, a volte si rivede anche chi muore. -
.
Un buon modo di offrirsi agli altri.
Un buon modo per fare esperienze positive.
Buon lavoro. -
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Ciao tutti
Chi non muore si rivede, e io mi sono rivisto questa mattino nello specchio.
Ho letto che vi ricordate ancora di me e non me ne dispiace.
Infondo, non ci si può dimenticare di chi, in qualche modo, ci ha accompagnato lungo un cammino.
Ho lasciato una buona parte del buddhismo. Non tutto.
Credo che sia un percorso obbligato, non tanto dai propri desideri, ma dal percorso che si sta effettuando.
Ricordoc he qualcuno diceva 'uccidi il Buddha' e in un certo senso, credo che sia necessario veramente
arrivare a questo punto per poter proseguire oltre.
Rimanere ancorati alla sottana di un Maestro o dello stesso Buddha significa alimentare una forma di attaccamento
che gli stessi insegnamenti invita ad evitare.
Si va avanti, utilizzando altri mezzi, che comunque rimangono sempre, per me, nell'ambito del buddhismo tibetano.
Diciamo che ho eliminato parecchia 'zavorra', che è comunque necessario e indispensabile accumulare per averne esperienza.
Diventa inutile solo una volta acquisita e sperimentata, perché entra a far parte del proprio essere e non è più necessario alimentarla.
Il percorso bisogna farselo, con tutti i suoi pro e contro e con tutti i dubbi che energono e che non si riesce a districare.
E' da tempo che non entro nel forum e credo ci sia parecchio da leggere, proverò a dedicargli qualche tempo per vedere dove
è arrivato questo incredibile forum che tanto ha dato a tanti.
Non sono del tutto assente, ogni tanto mi sento con Marco e seguo un po' le sue nuove esperienze.
Per quanto riguarda EFT, come ben ha inteso il caro amico Eizo, è una tecnica che mi ha aiutato a miglirare e a correggere alcune problematiche sulla meditazione, che comunque, fa sempre parte di me e anche ad aiutare alcuni tra i miei amici a risolvere problemi di vario genere.
Il punto focale di EFT, per me, rimane comunque la sua integrazione o il suo uso, allo socpo di migliorare le mie copacità interiori meditative.
Ma non ho studiato soltanto EFT, mi sono occupato anche di altri settori di auto aiuto, inserendoli sempre nel percorso spirituale.
Ho fatto anche alcuni ritiri con i Bon e, insomma, si prosegue sempre, perché non c'è un punto di arrivo, c'è un viaggio, e ho scelto di farlo fino infondo.
Il Sentiero l'ho tracciato in parecchi anni, e adesso posso permettermi di fare brevi deviazioni per cercare un'evoluzione che non deve mai essere statica.
Sono contento di vedere che ci sono ancora molte persone che ho conosciuto nel forum, segno che la buona energia che lo protegge funziona sempre.
A presto
pietrochag -
.Bene Marco. Non credo che sarò un tuo discepolo, ma va bene che tu entri in azione.
Figurati Pietro, non mi metterò certo ad elemosinare discepoli; voglio essere circondato da persone che sono in sinergia con il mio approccio e la mia mentalità.
La porta del mio Tempio sarà socchiusa per entrare, aperta per uscire e «chiusa» per rientrare.
Ecco il difficile di un percorso. Trovare sinergie. Quando si intende condividere le proprie esperienze e conoscenze, si incappa in una spirale per cui le sinergie vengono confuse con il discepolato. Una volta entrati nella visione del discepolo diventa difficile uscire da questa condizione di 'comodo'. Le religioni, secondo me, nascono proprio dal fatto che chi decide di seguire un Maestro, crea il pensiero che mai sarà come lui. Così si mitizza fino a elevarlo a divinità. Ma un Maestro non ha bisogno di essere divinizzato, non ha bisogno di idolatria, è già divino. Quando un discepolo abbandona l'idea di essere un discepolo, diviene un essere libero, ed è a metà strada dall'essere un Maestro. Il problema è che queste esperienze si rivelano solo dopo che le fai. Come dire, non serve a niente apprendere le pratiche, ma saprai che non serve a niente solo dopo che ne hai fatto esperienza. Un certo Buddha diceva che il non-attaccamento era la via. Aveva ragione, la sinergia è la necessaria esperienza per essere liberi davvero. Buon lavoro Marco, sono certo che darai il meglio di te in ogni occasione, senza risparmiarti. Una abbraccio. -
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Si sono molto soddisfatto. Lo faccio oramai da otto anni, ma ogni anno si scopre qualcosa di nuovo. La Terra dà sempre nuove possibilità e nuove prove. -
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In effetti c'è qualche preoccupazione. Mi sa che dovremmo interpellare Destiny.... magari conosce qualche rito sciamanico contro il demone peronospera..... -
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Annata connotata da piogge, le vigne soffrono di peronospera. I boschi invece esultano ai raggi del sole, standosene con le radici ben piantate nell'umido terreno. La campagna, o meglio l'orto sinergico, è in procinto di iniziare la produzione. Il resto, se un resto c'è, percorre le vie della sua esistenza, -
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Bene Marco. Non credo che sarò un tuo discepolo, ma va bene che tu entri in azione. -
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«O venerando, immenso, etterno Lume,
el quale in te medesimo te vedi
e luce ciò che luce nel tuo Nume!
O infinita vista, che procedi
da te et per te luci et per te splende
ogni splendore pel lume che concedi!
O occhio spiritual, quale non comprende
se non la vista spiritale, pel quale
et quale solo et non altro vede et intende!
O vita d'ogni vivente immortale,
o di qualunque vive intero bene,
che adempi ogni disio, che di te cale!
Tu accendi il disio et da te viene
che la voglia è d'ogni bene ardentissima,
perché ogni bene se' tu, o sola spene.
O vera luce micante et purissima,
te per te priego che la vista obscura
di caligine purghi, et sia chiarissima,
acciò ch'io vegga la tua luce pura;
perché tu nel mio core la sete accendi,
tu fai che 'l ghiaccio suo s'infiammi et ura.
L'occhio mio parvo amplifica et distendi,
perché io ti vegga, e la pupilla bassa
innalza, acciò che sopra al cielo ascendi.
Nell'interiore mio penetra et passa
la tua profundità, profunda più
che altra profundità, qual più s'abbassa.
La tua sublimità mi lieva in su,
quella sublimità che è eminente
et alta più che alcun'altra virtù.
Lo splendor tuo mirando è rilucente
e di bontà mirabile et bellezza
penetra l'alme e' corpi et pria la mente.
Questa immensa bontà, questa vaghezza
m'aletta, scalda, incende et mi costrigne
sanza ch'io il sapia: oh singulare chiarezza!
Vola il disio, ma poi pigra s'infigne
l'alma, pensando che alla gloria etterna
finite passioni non sono condigne.
O unica fortezza, alta et superna,
porgi la mano al mio zoppo disio:
la tua pietà la sua miseria cerna.
Speranza intera, o solo refugio mio,
guida il core che tu chiami e in te ricetta
quel che costrigni a te venire, o Dio!
Quel che tormenti, contenta e dilecta,
refrigera quel che ardi, com'io spero,
perché tu se' la letitia perfecta.
Fonte d'ogni letitia, al gaudio intero
io so che tu se' solo, et in te giace
quel che appetisce il nostro desidèro.
Perché, se questo o vero quel ben ne piace,
non cerca il disio nostro o quello o questo,
ma il Bene in essi, dov'è la sua pace.
La qualità del Bene il core ha chiesto
in ogni cosa e 'l salutare liquore
che vive in sé et spargesi pel resto.
Al fonte di questa acqua corre il core,
questo perenne fonte cerca et cole,
sparto in qualunque cosa inferiore.
Et come quello che vede l'occhio è sole,
che in quella et in questa cosa chiaro si mostra,
così è un solo ben, che 'l mondo vuole.
Però non manca mai la sete nostra
per questo o quello, o questo et quello insieme,
finch'altro maggior bene si li dimostra.
El fonte solo, che 'l sancto liquor geme,
spegne la sete nostra: o liquor sancto,
spegni la sete mia che troppo prieme!
Poi che ogni cosa apunto è buona quanto,
Bene d'ogni bene, la fai con la presentia,
non ne lasciar sanza te essere tanto.
O prima Mente, ch'è sanza dementia,
o prima Sapientia alta e profonda,
non maculata da insipienza,
alla quale pare che nulla si nasconda
di quel ch'ordina e crea il tuo intellecto
per providentia immensa, quale abonda.
Né una pure delle cose hai neglecto,
le quali produce tua carità immensa,
ma dal perfecto vedi lo imperfecto.
Et pur fa tucto tua carità accensa
et gran maraviglia ha la mente mia
che a chi non pensa a·llei provede e pensa.
O abondante Gratia, o Mente pia,
com'esser può ch'ogni minima cosa
da te pasciuta et adempiuta sia,
e l'uom, factura tua maravigliosa,
che 'l nome sancto tuo cole et adora,
lasciato in sete sia tanto bramosa?
L'uomo, dico, che per fede sol te honora
non patire che habbi sempre inquietudine,
che solo in te posarsi spera ancora.
Fugga da quella immensa multitudine
di tua beneficentia et tanta laude
la malefica et trista ingratitudine!
Da te, o verità, fugga la fraude,
perché certo fraudata saria l'alma,
se dopo tanta sete ancora non gaude.
Se per te porta qualche greve salma
e prende la sua croce et in odio ha il mondo,
retribuir li debbi etterna palma.
O sommo etterno Bene, amplo et fecondo,
misero è l'huomo più che una bestia sciocca,
se nella patria tua nol fai giocondo.
Ma d'ogni gratia il tuo vaso trabocca,
ond'io spero quel fine a' mia martìri,
qual più per gratia che per merto tocca.
Et benché un tempo il nostro core sospiri
a pene temporali, a questi affanni
retribuisci, et abrievi i desiri
felicità, qual non misuran gli anni.
Al poco molto bene, al brieve etterno
dài, et così non ne defraudi o inganni.
O Redentor del mondo inferno,
o ver reffugio, o unica salute,
che salvi tucto sotto el tuo governo.
O Ben de' beni, Virtù d'ogni virtute,
io so che dato m'hai l'eternitate,
perché peggio non sia che bestie brute;
perché la tua ardente caritate
amore nel vaso della mente infonde,
onde possiamo amar la tua bontate.
Così nostro intellecto al tuo risponde
et, se intendiamo, la intelligentia tua
ci allumina alle cose alte et profonde.
Come dalle tue due le nostra dua
vengon, tua vita in ordine primiera
in nostra vita vuol la parte sua.
Per te, Vita, viviamo: et se a noi vera
cognition dài d'alcune immortale cose,
e voluntà che alle mortali impera,
prima la vita desti, che rispose
etterna alla tua etterna e immutabile,
qual prima all'altre due in noi si pose.
Così di queste tre ciascuna è habile
nel modo suo l'etternità fruire,
facte immortale, in etterno durabile:
lo 'ntelletto intendendo, el buon disire
volendo, pria la vita che ne è data
vivendo sanza mai potere morire.
Sendosi agli altri due comunicata
l'etternità, alli posteriori,
prima nella vita è, che prima è nata.
Porrai dunque ancora fine a' miei dolori:
saran beati per heredità
et per gratia abundante e nostri cuori.
Almeno or qualche parte ce ne fa':
fa' che alquanto gustiamo speranza certa
in questa vita della tua bontà.
Se non ti piace ancora, perché nol merta
l'anima ancora, almeno, noi ti preghiamo,
mostra la via della salute aperta.
Concedi che ingannare non ne lasciamo
da mondane lusinghe corruptibile,
né 'l certo per l'incerto et vano perdiamo.
Fortificando il core contra il terribile
impero di Fortuna et sua minaccia,
a cui cede talor l'huom ch'è sensibile,
monstra benigna a noi la sancta faccia;
o Padre a' tua figli indulgentissimo
la tua misericordia apra le braccia.
Recrea quei che creasti, o Bene amplissimo,
aiuta noi, perché di te solo nati
siamo, Padre omnipotente et clementissimo.
Gl'intellecti et disiri nostri assetati
tua verità sol empie et bontà intègra,
né la cagione [pensiam] che n'ha creati.
Miserere alla figlia infecta e egra
alma, dalla celeste patria lunge,
ch'exula in questa selva obscura et negra.
Leva dal cuore quel che da te il disiunge;
miserere del pianto lachrimoso
pel disio della patria, che 'l cor punge.
Ov'è la patria, ivi è vero riposo;
ov'è il padre et la patria, posa il filio;
quivi è ben sommo, vero et copioso.
Inquietudine è dov'è l'exilio
et falso bene, anzi male vero et aperto:
però fa' noi del tuo divin concilio.
Allor al cuore s'è qualche bene oferto,
allor viviamo da' rei pensier' remoti
et l'alma gusta qualche ben ch'è certo,
quando li nostri cori prompti et devoti
pensano a te, et par che al suo ben giunga
l'alma, se drizza a te tucti i suoi voti.
Se adviene che teco il suo pensiero congiunga,
allor quiesce: adunque da noi fugga
quel che da tale pensiero l'alma dilunga.
Freddezza et diffidentia in noi si strugga,
et la disperatione, et l'alma poi
a fede et speme et carità rifugga,
sì che da te mai siamo divisi noi,
o Vita delle vite et vero Lume,
che ogni altro lume alluminar sol puoi!
Dalla via vera erriamo sanza il tuo nume
et presto nelle tenebre cadremo
exteriori, seguendo il propio acume.
Dunque fa' dal principio al fine suppremo
l'alma solo ad te viva e in tua luce
luca, quando è passato il punto extremo.
Teco arda et goda, poi che si conduce
ad te, infinito Fine, Verità, Vita,
per te, Via, che a tale bene se' nostro duce.
Fanne amar la bellezza tua infinita,
priva d'anxietà, che 'l core tormenti
e te, Bene sommo che ogni mente incìta,
fruir possiamo sempre avidi et contenti».
Lorenzo de' Medici, De summo Bono, VI (1473) -
.
Ho letto tutto il topic e mi è piasciuto molto.
Le problematiche affrontate sono veramente ad alto livello di coscienza, e la volontà di trovare
soluzioni è molto forte, fino al punto di accettare la violenza come forma di difesa.
Forse si arriverà davvero a scegliere che tipo di atteggiamento avere.
Intanto ho letto alcune cose sull'ISIS, che sono apparsi dal nulla, con armi
finanziamenti e mezzi caduti dal cielo.
Il cielo è lo stesso che li stava finanziando in precedenza, buona parte dell'ISIS
sono mercenari che combattevano in Siria, dove le cose hanno preso una
brutta piega e non gli conveniva più rimanerci.
Ma sul terrorismo, ci sono anche altre informazioni, si trovano anche
documenti ufficiali di alcuni finanziatori, con nomi o cognomi di chi
li paga per alimentare il terrore in ogni parte del mondo.
Le onde di invazione periodiche dei musulmani in occidente non sono
mai casuali, ma sempre pilotati da dietro quinte segrete, ed anche
finanziate con abbondanti camionate di danaro.
Questo danaro arriva anche in occidente, anche tra i nostri governanti
e tra chi gestisce poi le leggi sul territorio.
Sono soldi che vengono regalati a chi fa le cose come deve farle.
Prove?
Giammai! Si rischia di morire prematuramente, ma ogni tanto
rilevo qualche informazione interessante.
Le cose non avvengono per volontà di massa, ma per scelta
di pochi.
Qualche mese fa, ad esempio, sono stati regalati circa settanta
milioni di dollari, da un americano, ad un gruppo di politici italiani, di destra, di sinistra,
di centro ed anche ad alcuni fuori misura, per fare in modo che
si iniziasse a parlare di legalizzazione della mariuana in Italia.
Dopo qualche giorno che ho avuto questa notizia, ho letto su
intenet che in parlamento c'erano convergenge bipartisan per
una legge sulla legalizzazione della mariuana. La legge è stata scritta,
finità insieme a qualche manciata di leggi che dovranno essere
approvate per forza sennò cade il governo, e ci troveremmo con
la mariuana legalizzata.
Finalmente!
Si direbbe.
Ma perché proprio adesso vogliono legalizzarla?
In America lo stanno facendo in parecchi stati proprio in questi mesi.
Vogliono legalizzarla perché adesso hanno i dati certi di come agirebbe
sulle popolazioni.
Dove è stata legalizzata in precedenza, specie in Europa del Nord,
solo il trenta per cento di chi ne fa uso è rimasto fedele alla mariuana,
senza quasi conseguenze patologiche, mentre il settanta per cento,
è passato a droghe pesanti, e molto più costose, creando anche una altissima percentuale
di persone incapaci di lavorare.
Ma tante cose che accadono, spesso anche documentate su internet,
vengono mischiate a mille altre che le contraddicono.
Risalire ad una notizia che appare sotto la dicitura 'cospirazione'
spesso è difficile, ma se si ha il tempo ed il bisogno di scoprire,
arriverete a trovare anche i documenti veri e propri da dove
sono uscite.
Ad esempio, con una ricerca, ho scoperto che gli Stati Uniti,
non un privato, hanno il copyright sul virus Ebola.
Incredibile?
No, realtà.
Così vedo il terroismo, quello che spara e ammazza in maniera atroce,
molto vicino a chi opera per gli stessi obiettivi con mezzi meno
violenti visivamente, ma molto efficaci e senza conseguenze per
i singoli individui.
Quello che vorrei è che la gente smettesse di seguire solo le
informazioni ufficiali e cominciasse ad osservare il mondo da
punti di vista diversi. Si parla spesso di osservare le cose
da altri punti di vista, ma se ne parla e basta.
Gli altri punti di vista bisogna andarseli a cercare leggendo,
osservando le cose senza farsi influenzare, ascoltando chi
grida fuori dal coro, ma non è facile, lo so.
Comunque, per quanto mi riguarda, se dovessi trovarmi
dinanzi qualcuno che intende farmi del male, bhe, sono certo
che non starei ad aspettare il colpo, ma mi difenderei senza
nemmeno chiedermi se è giusto o sbagliato.
Lo farei perché mi viene naturale.
Ciao a tutti!
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Uè Eizo!
Tranquillo che farò avanzare qualcosa di buono
per il dopo festività!
Ho un karma alcolico molto positivo!
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Solo per aggiungere un'altra visione a quanto già scritto in questo bel post.
Milarepa non voleva sentir parlare di karma e di vite passate.
Riprendeva i suoi discepoli su questo argomento.
Diceva che lui non era diventato ciò che era perché nelle vite
precedenti avesse fatto chissà cosa.
Lui diceva di averlo fatto in questa vita.
Il karma, come già scritto, è materia da illuminati in quanto a conoscenza.
E' materia nostra, in quanto non ne comprendiamo nè l'inizio nè la fine
nè i confini, e quindi ci "disturba" il non poterlo capire.
Così come ci disturba l'Illuminazione, perché anche se diciamo di cercarla,
in effetti ci "disturba" il non avere una chiara idea di cosa sia.
Eh si, in effetti direi che siamo "disturbati".
La meditazione, la ricerca, il maneggiare le parole ed i pensieri per cercare di
capire, ci serve proprio ad abbassare il nostri livello di disturbo,
Il karma insegnato da insegnanti spesso fin troppo interpretativi, ha creato
sicuramente una visione non veiritiera di quelle che è, anche alla luce del
fatto che non si trova da nessuna parte una sua chiara spiegazione capace
di entrare nel nostro essere esistenti.
Possiamo averne una conoscenza approfondita da molte parole, così tante
che possiamo anche scrivere un libro, ma in realtà, il karma non è scrivibile,
e nemmeno pensabile, e nemmeno ragionabile. perché non segue il passato,
non si aggrappa a quanto è accaduto nelle vite precedenti, e nemmeno a quanto
fatto qualche ora fa, il karma è qualcosa di così immediato che è appena appena
più lento del presente assoluto, e quindi, se mi capite, il karma non è altro
che quanto sta accadendo in ogni istante.
Se è buono, si dice, darà buone cose, se è cattivo darà cattive cose.
Non vi sembra un tantino infantile?
Il karma non sorge dalla mente pensante, e nemmeno dalla mente sottile,
ma è espressione della stessa esistenza primordiale. Il flusso che porta al
presente è karma, non il presente, ma ciò che conduce al presente.
L'azione presente è espressione della mente pensante, non manifestazione,
ma propria azione, movimento, fare. Karma è l'energia che ci accompagna
fino alla porta dell'azione, e poi ci lascia lì, senza dirci cosa fare e cosa non fare.
E' come un accompagnatore che ti porta fino ai piedi della montagna e poi
di ti dice, By by baby.
Siamo portati a credere in queste semplificazioni perché tra i buddhisti
che hanno diffuso il buddhismo, molti "ci siamo" improvvisati dopo aver praticato
per qualche tempo, ma vi assicuro che ogni cosa appresa, col tempo, diventa
obsoleta, a volte falsa, a volte proprio inesistente.
Le credenze sono tre le forme di suicidio spirituale più diffuse nel Dharma.
Così, quando si parla di credere, quando si parla di fede, quando si parla
di qualcosa che è possibile osservare solo dal punto di vista di una
credenza, del tipo o ci credi o non ci credi, io fuggo a piedi levati, se posso, più in fretta del karma
che mi sta alle calcagna.
E, per farmi meglio capire, il karma che sono riuscito a comprendere esperienzialmente,
è quello che non fa assolutamente nulla se non accompagnarmi al presente, all'azione.
L'azione è coscienza, l'azione è ciò che stai facendo davvero in questo momento.
L'azione può essere negativa o positiva, ma per chi?
Un'azione negativa potrebbe salvarmi la vita, una positiva potrebbe uccidermi.
Quale devi secegliere?
Il punto è che non c'è niente da scegliere, c'è solo da compiere un'azione,
da compierla coscientemente, con la capacità di comprendere che cosa stiamo
facendo in quel momento,
Se non siamo in grado di capirlo, la stessa azione si ripeterà ancora, e poi
ancora, e poi ancora, sotto diverse forme, con diversi personaggi attorno,
con sofferenze o piacevolezze diverse, finché non la comprendi.
Se non la comprendi, ripeterai sempre la stessa azione per tutta la vita,
e per tutta la vita non avrai capito quale era il modo giusto.
Vivere è esperienza. Vivere non è creare karma o eliminare karma,
vivere è azione, Se fai non bene, non male, ma correttamente, allora
stai creando karma attivo.
Il karma migliore per l'intero universo.
Hei, è solo un altro modo di interpretare il mondo eh... mica è giusto così...
Un caro saluto a tutti dal vostro sempre prolifico pietrochag!
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Ciao Pabletto! Non ci si dimentica degli amici.