Buddhismo Italia Forum

Posts written by Mjölnir

  1. .
    CITAZIONE (Fior @ 12/4/2024, 09:34) 
    Devo essere sincera io non ho capito in che senso il Rupadhatu oscurerebbe il Dharmakaya. Io ho inteso che il Kamadhatu, il Rupadhatu e l' Arupadhatu siano i modi in cui è suddiviso il Samsara secondo la Cosmologia Buddhista e in cui si potrebbe prendere rinascita. Io frequento un Centro di Dharma nel quale il Maestro Residente è un Lama Buthanese che sta dando un'impostazione degli insegnamenti a mio avviso molto tradizionale; ma a me va bene così. Inoltre io sono un' autodidatta la quale per molto tempo ha preso l'iniziativa di studiare individualmente diverse letture sul Buddhismo, anche di studiosi occidentali. Come testo Canonico il Samyutta Nikaya della Ubaldini e adesso anche il corposo Lam Rim Chen Mo edito dalle Edizioni Samantabhadra.

    Se posso, che c’entro frequenti?
  2. .
    Bravo, bella metafora!
  3. .
    CITAZIONE (Ohm2017 @ 14/3/2024, 18:14) 
    Scusate ma cosa intendete per Flusso di potere. Riesco a intendere che la rappresentazione iconografica sia passibile di interpretazioni in base al proprio vissuto personale o culturale di appartenenza. Ma questi dei esistono su piani diversi e quindi hanno delle caratteristiche definite o sono solo energie sovrasensibili, per noi umani, che ne facciamo esperienza?

    Entrambe le cose
  4. .
    Per togliersi il dubbio basta evocare lo specifico flusso di potere, lo si percepisce, se ne sente la natura e il potere/energia e si diventa tali. Così si fa esperienza diretta della divinità e ci si toglie ogni dubbio.

    Un po' come assaggiare un frutto sconosciuto, al posto di farsi tante domande su che sapore potrebbe avere.
  5. .
    Sono sostanzialmente corretti tutti e cinque i punti che hai citato, tranne il 5 in quanto, ti cito, non "sono vivi e coscienti come noi".
    Sono flussi di potere e sono contemporaneamente manifestazione su vari piani di tali flussi.
  6. .
    Io sono birrano.
  7. .
    Non devi ritirarti ed è giusto che ognuno di noi abbia ed esprima opinioni differenti. Ho solo manifestato una mia impressione. Inoltre era uno spunto per prossimi post, ma siamo in democrazia, e quello che propongo non è legge e ognuno è libero di continuare ad approcciare la discussione come meglio crede.
  8. .
    Credo che il tema stia un poco deviando, ossia stiamo ora discutendo della luce in senso simbolico, metaforico e mistico, e l'enfasi sulla luce è presente sostanzialmente in tutte le religioni, perchè è strettamente connessa alla vita su questo pianeta ed all'esistenza umana, e quindi è sicuramente un elemento simbolico centrale in qualsiasi cultura.

    La questione del corpo di arcobaleno o del corpo di luce, di cui si sono cercati possibili richiami anche nei testi del Canone Pali, è un livello diverso, ossia la luce come elemento e/o obiettivo da raggiungere della pratica. Mi sovvengono anche similitudini con il corpo di gloria della tradizione alchemica e con l'akh egizio.

    Insomma, siamo scivolati dalla pratica alla simbologia comunicativa, che sono due piani operativi diversi.
  9. .
    CITAZIONE (**Destiny** @ 6/2/2024, 21:25) 
    Pienamente d'accordo con questo post.

    Va detto però che la diffusione del Buddhismo Vajrayana in Cina sta già avvenendo senza particolari intoppi o ostruzioni da parte del Governo Centrale. Sono tantissimi i cinesi che praticano il Buddhismo Tibetano, e tra questi anche personaggi facoltosi che finanziano la tradizione.

    Lo so e confermo.
    E sicuramente il Vajrayana avrebbe ancora più margini di manovra se venissero appianati gli attriti politici.
  10. .
    Grazie SerGio, una considerazione, come giustamente fai notare, questa posizione politica e politicizzata del Buddhismo tibetano poteva avere un senso (politico non religioso) negli anni 50 e 60. Viene però meno con l'avvicinamento della Cina a seguito delle trattative gestite da Kissinger e dal celebre incontro tra Nixon e Mao e i vari altri incontri di vertice avuti in quella celebre settimana dal 21 al 28 agosto.

    Una delle più importanti e azzeccate mosse di politica internazionale / geopolitica (e anche economica) degli USA.

    Per quanto Hollywood e alcuni politici americani siano andati avanti negli anni a pompare la politicizzazione della causa tibetana più che altro per moda o per fini di comunicazione politica interna, dopo quell'incontro l'interesse effettivo della politica americana per il Tibet era scemato e non si cercò più di utilizzare la carta tibetana per minare l'unità cinese.

    Al giorno d'oggi, considerata la potenza economica, militare, tecnologica e politica della Cina, la causa per un Tibet libero è completamente fuori dalle possibilità di azione politica. Personalmente ritengo che i leader tibetani debbano avviarsi verso una pacificazione con la Cina e una coesistenza, come in passato il Tibet fece in periodi di evidente impossibilità di una azione indipendente (conquista mongola, dinastia Yuan, dinastia Qing). Considerata la potenza attuale della Cina, servirebbe un bagno di realismo per trattare margini di autonomia religiosa e culturale all'interno della Repubblica Popolare Cinese ed eventualmente puntando a diffondere il Vajrayana presso il resto della Cina, post pacificazione con il governo centrale. Si consideri che in passato il buddhismo Vajrayana, seppur minoritario rispetto ad altre scuole, era più diffuso in Cina, sia con una corrente più tipicamente ed etnicamente Han, sia nella forma Tibetana. Ad esempio, a Pechino e alla corte imperiale, erano presenti dei Lama in vari periodi storici.
  11. .
    CITAZIONE (Fantasia @ 3/2/2024, 07:32) 
    Senz'altro! Tu in quale tradizione pratichi?

    Vajrayana e altro.
  12. .
    CITAZIONE (Fantasia @ 3/2/2024, 08:30) 
    In Birmania c'è una corrente esoterica di matrice theravāda, che tuttavia costituisce una curiosa sintesi di tradizioni differenti: buddhismo, alchimia indiana, taoismo e pratiche locali. Ebbene, per gli aderenti a questa corrente, chiamata weizza (dal pāli vijjā, "conoscenza"), perlopiù laici, è particolarmente importante il raggiungimento di obiettivi mondani, soprattutto il prolungamento il più possibile della propria esistenza, tramite il conseguimento di un corpo invulnerabile, allo scopo di essere presenti alla venuta dell'atteso e vaticinato Buddha Metteyya (sanscrito: Maitreya).

    Vi è qualcosa di simile anche in Thailandia, Laos e Cambodia.

    Raccomando sul tema di informarsi in merito alla tradizione Yogavacara ed ai relativi testi di meditazione.
  13. .
    CITAZIONE (Fantasia @ 3/2/2024, 08:30) 
    Questo per dire che ancora ai giorni nostri, nella fattispecie in Birmania, sono vivi movimenti che danno importanza alle iddhi, che in questi casi non possono essere lette metaforicamente, ma come abilità che noi forse chiameremmo "magiche": rammemorazione delle vite passate, chiarudienza, lettura della mente, camminare sull'acqua etc. - tutte cose che già il canone menziona come acquisizioni possibili attraverso specifici training meditativi.

    Sicuramente questo atteggiamento è più diffuso nei paesi a tradizione buddhista in Oriente, ma ci sono gruppi (meno) con questa impostazione anche in Occidente.
  14. .
    Certamente interessante, dopodiché, dal mio punto di vista, la conoscenza deve essere messa in atto nella pratica.
  15. .
    CITAZIONE (Fantasia @ 2/2/2024, 15:11) 
    ... nel quarto jhāna ... il praticante “dimora” (viharati) percependo la luce (ālokasaññī), consapevole e chiaramente discernente (sato sampajāno).

    ... uno di questi consiste giustappunto nel focus sull’ālokasaññā, fissando l’attenzione (adhiṭṭhahati) sulla percezione della luce diurna (divāsaññā), in modo tale da sviluppare una mente luminosa (sappabhāsa).

    Ancora, l’Āloka-sutta menziona quattro luci – quella della luna (candāloka), quella del sole (sūriyāloka), quella del fuoco (aggāloka) e quella della sapienza (paññāloka) -, dichiarando quest’ultima come la migliore, l’eccelsa, la suprema (etadaggaṃ), presumibilmente in quanto capace di illuminare la verità ultima.

    A mio avviso, se queste pratiche e relativi concetti sono gestiti intimamente insieme a sunyata (non come due cose separate ma considerando Paññāloka e Śūnyatā come la stessa cosa, o non cosa, o nè cosa nè non cosa, etc...), e relative pratiche, si arriva a spunti decisamente interessanti.
1661 replies since 5/8/2016
.